1. | € 45,00 | EAN-13: 9788845273391 Søren Kierkegaard Le Grandi opere filosofiche e teologiche
Edizione: | Bompiani, 2013 | Collana: | IL PENSIERO OCCIDENTALE | Tempi di rifornimento | Nessuna informazione sulla tempistica di fornitura | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 45,00 | Descrizione | Le Grandi opere filosofiche e teologiche
Nel 2013 ricorre il bicentenario della nascita di Søren Kierkegaard, uno dei più grandi pensatori dell’età moderna, e, secondo alcuni, il più grande testimone della modernità. Kafka ha affermato che dai suoi scritti “emana tanta luce della quale ne arriva un po’ in tutti gli abissi”. Fra le due guerre mondiali, mediante la Kierkegaard-Renaissance, egli è diventato il padre dell’esistenzialismo, in quanto ha espresso la centralità del soggetto umano, ossia del “singolo”, contro l’idealismo. Le sue opere più diffuse sono quelle che egli ha pubblicato con pseudonimi, che hanno valore estetico e grande portata filosofica. Tuttavia le sue opere più profonde sono le ultime di carattere religioso, in cui sale a livelli come quelli raggiunti da Agostino, da Pascal e da Dostoevskij. Quelli che presentiamo in quest’opera sono i più grandi scritti filosofici e religiosi, nella classica traduzione di Cornelio Fabro, con la sua magistrale monografia introduttiva, con una prefazione di Giovanni Reale e la bibliografia aggiornata a cura di Vincenzo Cicero. Questa raccolta in un solo volume dei capolavori di Kierkegaard costituisce un unicum a livello nazionale e internazionale, che onora nel modo migliore il bicentenario della nascita del grande filosofo. Nato da un ricco commerciante, Søren Kierkegaard (1813-1855) visse la quasi totalità della sua esistenza a Copenaghen, dove nacque e morì. La sua filosofia prese corpo da un doppio rifiuto, ossia il rifiuto della filosofia hegeliana e l’allontanamento dal vuoto formalismo della Chiesa danese. Secondo Kierkegaard la dimensione esistenziale dell’uomo è segnata dall’angoscia, dalla disperazione e dal fallimento o scacco esistenziale. La disperazione nasce da un rapporto serio dell’uomo con se stesso, mentre l’angoscia nasce dal confronto dell’uomo con il mondo, e consiste nel senso di inadeguatezza legato all’impossibilità dell’uomo di essere autosufficiente senza Dio. La filosofia di Kierkegaard è caratterizzata da due elementi: l’individualità, che caratterizza tutte le forme di esistenzialismo, e il rapporto con Dio, che è tipico di tutte le forme religiose di esistenzialismo. | Aggiungi al Carrello |
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2. | € 16,00 | EAN-13: 9788837225681 Søren Kierkegaard Briciole filosofiche Ovvero un poco di filosofia
Edizione: | Morcelliana, 2012 | Collana: | Filosofia - Testi e Studi | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 5-6 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 16,00 | Descrizione | Briciole filosofiche è l'opera con la quale Kierkegaard nel 1844 intende conferire un «significato decisivo all'esistenza» sulla base della sola ipotesi cristiana, e giustificarlo dal punto di vista filosofìco. Il curatore del volume, Umberto Regina, evidenzia come in questo titolo sia condensato il senso stesso della ricerca kierkegaardiana. I due termini semplicemente accostati stanno a dire che se anche la quantità è poca, la qualità è tutto: è filosofia, appunto. In aperta polemica contro ogni sistema idealistico di tipo hegeliano, Kierkegaard si sottrae alla logica dell'identità per valorizzare il pensiero della differenza: essere coscienza in grado di cogliere la propria temporalità al cospetto dell'eternità. L'eterno dona, insieme alla verità, la condizione per riceverla: v'è un'asimmetria che si manifesta nel «paradosso», ovvero la «passione del pensiero per ciò che non può pensare». Ad essere rovesciata è la tesi parmenidea della coincidenza fra l'essere e il pensare nell'identità del tutto; ciononostante, è la stessa filosofia a mostrarci l'irriducibilità del paradosso, come passione per ciò che è eccedente spiega Regina «propria di chi è disposto a compiere qualsiasi sacrificio intellettuale pur di non aderire a una verità nemica dell'esistenza» quale sarebbe l'idea di «sostanza» : «l'intelletto e il paradosso vogliono la stessa cosa, ma possono volerla solo nel momento». Il momento è quello della «fede», nella quale la loro inconciliabilità può divenire «intesa». Si delinea l'«infinita differenza qualitativa» fra l'uomo e Dio, una scoperta raggiunta dalla filosofia contro se medesima: ad essa non può accedere da sé, ma con il solo aiuto del cristianesimo. | Aggiungi al Carrello |
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